ALIMENTO DI QUALITA'
Il criceto, caratteristiche generali
I criceti sono piccoli animali appartenenti all’ordine dei Roditori e, più nello specifico, alla famiglia dei Cricetidi. All’interno di questo gruppo tassonomico troviamo circa 550 specie diverse, ma i criceti che di solito si possono trovare presso i negozi di animali appartengono a tre generi principali: Mesocricetus, Phodopus e Cricetulus. L’etimologia del termine “criceto” non è ben chiara, ma sembra che possa derivare dal boemo krecek.
I criceti di interesse commerciale sono caratterizzati da una taglia medio-piccola, e a seconda delle specie le dimensioni possono andare dai 5 ai 15 centimetri di lunghezza, con un peso che non supera i 150 grammi negli esemplari adulti. Le zampe di questi piccoli roditori, il cui corpo è ricoperto di una pelliccia folta e morbida, sono corte e tozze; mentre in quelle posteriori vi sono cinque dita, nelle zampe anteriori ne sono visibili solo quattro.
Gli occhi del criceto sono grandi, sporgenti e di colore scuro, proprio come avviene in tutti gli animali dalle abitudini tipicamente notturne; in prossimità del naso sono inseriti lunghi baffi che consentono all’animale di orientarsi anche in assenza di luce. Le orecchie sono relativamente grandi e ricoperte da una pelle molto delicata. Una delle caratteristiche distintive dei criceti è la presenza di tasche guanciali ai lati del muso: le guance sono infatti ricoperte di una pelle molto elastica, in grado di dilatarsi notevolmente. Proprio all’interno delle tasche guanciali il criceto è solito accumulare semi ed altri alimenti per serbarli temporaneamente e trasportarli poi alla tana.
La dentatura del criceto è molto particolare: nella zona anteriore della bocca si trovano quattro denti incisivi (due inferiori e due superiori) molto affilati, la cui crescita avviene in maniera continua per tutta la vita dell’animale. Questi denti, definiti in termine tecnico come ipsiodonti, vengono continuamente consumati perché utilizzati per aprire semi e mordicchiare il cibo. Si tratta quindi di una crescita che viene costantemente mantenuta in equilibrio dall’usura, ed è per questo che il criceto ama rosicchiare qua e là tutto quel che gli capita a tiro.
Le specie ‘commerciali’ di criceti
I criceti più diffusi nelle nostre case appartengono alle specie:
Criceto dorato (Mesocricetus auratus)
Criceto siberiano (Phodopus sungorus)
Criceto russo (Phodopus campbelli)
Criceto di Roborowsky (Phodopus roborowsky)
Criceto cinese (Cricetulus griseus)
L’alimentazione dei criceti
I criceti che vivono in natura sono definiti come granivori, ovvero si nutrono principalmente di semi; tuttavia la loro alimentazione è composta anche da altri vegetali come ad esempio frutta, foglie, germogli e talvolta anche invertebrati di piccole dimensioni. Ai criceti domestici solitamente si somministrano alimenti già pronti, formulati in modo tale da rispondere alle loro esigenze nutritive. È stato dimostrato che i fabbisogni ideali per questi piccoli roditori sono ripartiti in fibre (18-20%), proteine (16-20%), carboidrati (8-10%) e grassi (4-6%).
I mangimi venduti per l’alimentazione dei criceti sono secchi, e consistono in miscele di diverse tipologie di semi e cereali (girasole, avena, orzo, mais…), frutta secca (arachidi) e cereali in fiocchi addizionati talvolta di vitamine e sali minerali. Non sempre, tuttavia, questi mangimi sono prodotti con materie prime di buona qualità ed è per questo che molti esperti consigliano di nutrire il proprio criceto con alimenti destinati al consumo umano come ad esempio legumi secchi (quelli che si impiegano per preparare le zuppe, per intenderci), cereali soffiati e muesli non zuccherato. Questi alimenti possono essere integrati con verdure fresche (carote, zucchine, sedano, finocchi, insalata…) e frutta (mele, pere, arance…) evitando quella più ricca in zuccheri (fichi, banane…). Ogni 10 o 15 giorni è bene fornire al criceto anche una piccola integrazione proteica, ad esempio dandogli da mangiare albumi d’uovo cotti, tonno al naturale, pezzettini di carne bianca e – se non si è troppo schizzinosi a riguardo! – anche piccoli lombrichi, insetti o larve.
Non tutto ciò di cui cibiamo noi, ovviamente, può essere somministrato al criceto dal momento che alcuni alimenti rappresentano dei veri e propri veleni per questo roditore. Gli “errori alimentari” peggiori che si possono fare consistono nel fornire all’animale cibi come cioccolato, pane, prodotti da forno in genere, latte e alimenti ricchi in zucchero e/o grassi. Il rischio concreto è infatti che l’animale possa sviluppare carie, ingrassare e persino ammalarsi di diabete.
Il linguaggio del corpo dei roditori
Ecco alcuni comportamenti del criceto che, nel suo particolarissimo “linguaggio del corpo”, hanno significati ben precisi che bisogna saper interpretare:
- Quando il criceto morde con insistenza le sbarre della gabbietta significa che ha bisogno di oggetti duri per affilarsi i denti, oppure che si sta annoiando.
- Quando l’animale si presenta con un comportamento iperattivo (ad esempio salta e compie acrobazie all’interno della gabbia) significa che è irritato o al contrario molto annoiato.
- Squittii o borbottii sommessi sono il chiaro segnale che qualcosa sta disturbando il criceto, pertanto è bene lasciarlo stare.
- Le orecchie ripiegate all’indietro sul capo e una posizione appiattita con dorso arcuato significano che il criceto sta assumendo un atteggiamento aggressivo, ad esempio perché si sente spaventato.
- Se il criceto si alza sulle zampe posteriori, agitando nell’aria quelle anteriori, significa che si vuole difendere da qualcosa. Se invece il criceto è semplicemente seduto sulle zampe posteriori, vuol dire che sta annusando l’aria o si sta concentrando su qualche particolare dell’ambiente circostante.
- Un criceto che sfugge al contatto, rannicchiandosi negli angoli o all’interno della sua tana, è un animale che ha paura e che probabilmente non ha ancora preso confidenza con l’uomo. In questi casi il criceto deve essere lasciato tranquillo, attendendo pazientemente che si abitui al contatto.
- Lo sbadiglio, nel criceto, non è un segno di sonnolenza o di noia ma piuttosto la dimostrazione che l’animale si sente tranquillo, appagato e protetto.
CONIGLIO NANO
Avere un animale domestico, qualunque esso sia, comporta delle responsabilità notevoli in quanto va curato e amato e non trattato come un pupazzo del quale ci si stanca dopo qualche mese: adottare un cucciolo è un impegno serio e duraturo, da " fin che morte non ci separi " !
Il coniglio nano è entrato a pieno titolo fra gli animali domestici, anche se si tratta di uno di quelle specie che mal tollera l' adattamento in cattività domestica essendo prettamente una preda selvaggia. Infatti, molto spesso, un coniglio preso in braccio, è un ribelle che cerca di scappare ed è poco incline a coccole in altezza: provate coi ad immaginare un animale abituato a scappare al primo rumore e a vivere perennemente sottoterra come deve essere inquietante salire in alto e per di più in braccio ad un umano... roba da lasciarci le penne!
Ad ogni modo, prendersi cura di un coniglio non è cosa semplicissima, ma nemmeno impossibile: la mia amica ne ha due già da qualche anno e gestisce a meraviglia al situazione.
Prima cosa da fare quando si adotta un qualunque animale è quella di portarlo subito dal veterinario di fiducia: questi realizzerà una visita completa all' animale e, se necessario, vi chiederà di fare ulteriori accertamenti nel caso vi siano potenziali problemi in quanto non è infrequente che i negozianti vendano animali che si trovano in cattive condizioni di salute. Ad ogni modo, un coniglio nano arriva a vivere anche 8 anni, ma ovviamente molto conta il modo in cui viene trattato.
Essendo il coniglio un animale sviluppatosi biologicamente come preda, mal tollera diventare addomesticato, in quanto estremamente timido e pauroso, tende a scappare per un minimo rumore ed è poco incline a socievolizzare con gli umani: ovviamente questo è un comportamento da legittima difesa, considerato il fatto che non si trova nel suo ambiente naturale.
Prima cosa da fare, se si vuole adottare un coniglio nano, è quello di farlo vivere senza altri animali intorno a meno che non si tratti di altri conigli: essendo pauroso, potrebbe addirittura morire dalla paura di un altro cucciolo troppo animato !
Seconda cosa importante da controllare è l' alimentazione: assolutamente non acquistate bastoncini di melassa e simili e cibo in scatola: il coniglio è un erbivoro e come tale deve mangiare frutta, verdura e magari anche un po' di erba pulita e non inquinata! Il cibo delle scatole, pur essendo molto reclamizzato e diffuso, in realtà provoca numerosi problemi di salute al coniglio, che possono sfociare in conseguenze davvero serie ed irreversibili !
Cosa fondamentale una volta a casa è quella di creare uno spazio che funga da cuccia e da nascondiglio assieme, dove l' animale potrà andarsi a rifugiare ogni volta che lo desidera lontano da occhi indiscreti.
Solitamente nei negozi di animali il coniglio nano costa poche decine di euro, ma non sempre è assicurato che si tratti di una razza pura e che quindi sarò un piccolo batuffolo di pelo: fate attenzione !
CAVIA PERUVIANA o PORCELLINO D'INDIA
Nome scientifico: Cavia aperea porcellus
Anatomia e fisiologia: Ci sono diverse razza, a pelo corto, semilungo (abissina) o lunghissimo (peruviana). Ha unghie e denti a crescita continua che devono essere tenuti sotto controllo. Come il coniglio assume il cecotrofo direttamente dall’ampolla rettale, ovvero si nutre di particolari deiezioni ricche di vitamine e minerali derivanti dalla fermentazione intestinale indispensabili per la sua salute. Si possono riprodurre già a partire dai 2-3 mesi e le femmine che siano destinate alla riproduzione devono tassativamente avere il primo parto entro i 7 mesi, per non rischiare di morire di parto a causa nella impossibilità di dilatarsi della sinfisi pubica.
Essendo un animale di provenienza da zone fredde di montagna non tollera il caldo eccessivo mentre non teme il freddo se possiede un ricovero adatto. La cavia è un animale diurno. Nella gabbia bisogna mettere molti tunnel e mensole per permettere all’animale di fare ginnastica. Non deve mancare una tana dove rifugiarsi se spaventato o per dormire.
Alimentazione: le cavie non producano la vitamine C, che deve essere assolutamente essere presente nell’alimentazione.
Comportamento: sono animali docilissimi che non mordono mai, quindi particolarmente adatti a bambini calmi che non li stressino eccessivamente. Sono animali molto poco aggressivi anche con i consimili e spessi si riesce a far convivere in colonia molti soggetti anche delle stesso sesso (questa rappresenta un’eccezione tra i roditori infatti i maschi di altre specie vanno sempre separati).
Patologie più frequenti: scorbuto (carenza di vitamina C nell’alimentazione), problemi dentari e infezioni della bocca, infezioni respiratorie, infestazione da acari, problemi intestinali, pododermatite (infezione-ulcerazione della pianta del piede).
Curiosità: le femmine possono portare avanti 2 gravidanze contemporaneamente (superfetazione) partorendo piccoli a distanza di 15-20 giorni di distanza.
Le cavie hanno un’attrazione fatale per il tabacco, riuscendo anche ad aprirsi i pacchetti di sigarette pur di mangiarlo. Naturalmente questo va evitato perché porta inevitabilmente ad intossicazione da nicotina con tremori, in coordinazione dei movimenti, convulsioni, diarrea, perdita di coscienza e coma. Nei casi più gravi si può avere morte per collasso cardiocircolatorio.
Profilassi sanitarie: E’ descritta la vaccinazione delle collezioni di Cavie per Bordetella bronchiseptica. Le chirurgie di routine (castrazione/sterilizzazione) vanno valutate con attenzione perché la cavia ha sempre un’alta percentuale di complicazioni anche severe a seguito di anestesie totali ed interventi chirurgici, specialmente se con apertura della cavità celomatica (pancia). Sono consigliabili controlli annuali delle condizioni generali e dei denti. Esame delle feci raccolte in più giorni. Non esistono vaccini specifici per la specie in questione. |